Chiesa San Pio Da Pietrelcina
LA NUOVA CHIESA S. PIO DA PIETRELCINA (1° luglio 2004)
Dopo la morte di Padre Pio da Pietrelcina, i confratelli del Santo, sensibili alle esigenze materiali e spirituali dei devoti, che la chiesa esistente non riusciva a contenere, pensarono alla costruzione di una nuova Chiesa. Dopo vari progetti presentati i Frati affidarono all’architetto Renzo Piano la progettazione di una nuova chiesa che potesse ospitare 6.500 persone.
Per le sue dimensioni è la seconda chiesa più grande d’Italia, dopo San Pietro a Roma.
IL SAGRATO
Il suggestivo sagrato è delimitato da dodici fontane a velo (che simboleggia il Giordano). La loro struttura è in calcestruzzo cementizio armato, mentre il fondo è rivestito di laminato di acciaio ed è ricoperto di ciottoli. Sui bordi delle fontane vi è una copertina di pietra di Apricena dello spessore di cm. 8. Nella parte Nord del sagrato sono stati posti a dimora ventuno alberi di ulivo.
Dal sagrato è possibile accedere direttamente alla cripta, un capolavoro dell’arte contemporanea realizzata dal padre gesuita Marko Ivan Rupnik.
L’AULA LITURGICA
E’ costituita da un chiesa Superiore, suddivisa in tre ambienti: la sala liturgica, la cappella dell'Eucaristia, la sagrestia; e da una chiesa Inferiore, di dimensioni più raccolte, dove è situata la Cripta che dal 19 aprile 2010 conserva le spoglie del Santo.
L’Aula liturgica ha la forma di una conchiglia, la sua superficie di circa mq. 6.000 può ospitare fino a 7.000 persone ed è collegata tramite una grande vetrata trasparente al sagrato in grado di accogliere circa 30.000 pellegrini. È stata costruita utilizzando la pietra locale di Apricena, è sorretta da 22 archi che creano un curioso gioco visivo di intrecci. Ciascuno dei grandi archi, con campate fino a 45 metri di ampiezza, è destinato a sorreggere la copertura generale di rame e legno lamellare.
Il pavimento, a forma di spirale, è formato da piani inclinati verso il presbiterio ed è costituito da elementi in pietra di Apricena bocciardata. I posti a sedere, complessivamente, sono 6.500 e sono costituiti da banchi di legno di diverse lunghezze e convergenti verso il presbiterio. Lungo il bordo perimetrale dell’aula sono state realizzate ventiquattro porte basculanti, tre porte per ogni campata, che immettono sul percorso processionale. Hanno la funzione di uscite di emergenza e servono a favorire il deflusso dei fedeli verso il sagrato alla fine della celebrazione Eucaristica.
L’area presbiterale si trova intorno al pilastrone, su due piani, con l’altare posto alla sommità in modo da costituire il punto più alto dell’aula Liturgica.
L’ALTARE
Realizzato da Arnaldo Pomodoro ha la forma di un cuneo che si conficca nel presbiterio.
L’AMBONE
L’autore Giuliano Vangi ha voluto illustrare quattro scene del mistero pasquale:
1^ scena: Maria di Magdala si china sul volto di Gesù e Nicodemo, con le sembianze di Padre Pio, sostiene i piedi;
2^scena: Due angeli annunciano la resurrezione di Cristo a Maria di Magdala;
3^scena: L’incontro con Gesù di Maria di Magdala;
4^scena: Sempre lei dà la notizia agli apostoli Pietro e Giovanni della risurrezione.
L’ORGANO
Il monumentale organo composto di 5814 canne, settantotto registri reali e quattro tastiere, costruito dalla Fabbrica artigiana Pinchi di Foligno, completa l’arredamento interno dell’Aula Liturgica dal lato Nord.
Nella parte posteriore del pilastrone, con opportuni passaggi è stata realizzata la sacrestia di mq. 555.
INGRESSO LITURGICO
Posto di fronte all’altare l’ingresso è abbellito da un portone di bronzo. Alla sinistra emerge la figura di Abramo circondato da stelle e granelli di sabbia. A destra c’è il battente che indica Cristo, infatti, Gesù pronunciò: ” Io sono la porta” (Cfr. )
IL FONTE BATTESIMALE
Accanto all’ingresso liturgico, sempre all’esterno dell’aula liturgica, si trova il fonte battesimale. È costituito da una vasca ottagonale in pietra di Apricena, per l’immersione totale del battezzando.
LA PENITENZIERIA
Vicino alla cripta ed accessibile anche dalla scalinata che porta al sagrato è stata realizzata la penitenzieria con trentuno confessionali per la confessione diretta o attraverso una grata.
IL FOYER
Il foyer (mq. 570) non è altro che uno spazio filtro fra le aule incontri ed i servizi igienici. Serve anche da spazio espositivo per le manifestazioni legate alla vita e alle opere di San Pio da Pietrelcina. All’ingresso sulla sinistra, sono stati installati due ascensori da ventiquattro e ventisei persone, che permettono ai disabili e agli infermi l’accesso al piano della cripta, al piano della sala del pellegrino e al piano del sagrato.
LE AULE
Dal foyer si accede alle tre aule incontri: sono composte da platee e gallerie e possono ospitare: 907 persone. Le tre aule sono dotate di locali per le regie e per le traduzioni simultanee in quattro lingue. Le volte sono state rivestite con pannelli fonoassorbenti e con doghe di legno pregiato.
LA SALA ACCOGLIENZA DEI PELLEGRINI
La sala accoglienza dei pellegrini è arredata con banconi contenenti materiale illustrativo. Il Personale oltre ad indicare ai pellegrini i percorsi desiderati, compie le visite guidate nelle varie lingue (inglese, francese, tedesco, polacco, spagnolo).
LA SALA DEL PELLEGRINO
Si trova in adiacenza al colonnato, arredata con tavoli e sedie. In questa sala i fedeli possono mangiare i pasti a sacco.
AQUILOTTI DI PIETRA
Accanto alle campane si trovano gli otto aquilotti di pietra, scolpite da Mario Rossello (sono state le sue ultime opere prima di morire). Il numero otto indica la Pasqua, l’Ottavo giorno quello della Risurrezione. Lo scultore ha fatto rivivere l’antico mito che poi si trova nel Salmo 103 (102).
IL COLONNATO E CAMPANE
È stato costruito a sud della struttura; è composto da 21 colonne, lungo 100,40 m. Le prime nove colonne, le più alte, verso Ovest, ospitano le otto campane di bronzo fuse dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone; portano il nome a rilievo del santo cui è dedicata e dalla parte opposta il nome dei fedeli che l’hanno donata.
I Santi sono:
1. Do: San Michele Arcangelo
2. Re: San Giovanni Battista
3. Mi: San Pio da Pietrelcina
4. Fa: Santa Veronica Giuliani
5. Sol: San Francesco d’Assisi
6. La: Santa Chiara
7. Si: Sant’Antonio da Padova
8. Do: San Lorenzo da Brindisi
LA GRANDE CROCE
La grande Croce è composta di 70 elementi in pietra massello di Apricena ed è alta 40 metri. È stata costruita con lo stesso criterio adottato per la costruzione degli archi.
IL VIALE DEI 40 METRI
Altra opera accessoria al grande complesso dell’aula liturgica è il viale detto dei 40 metri che porta da viale Aldo Moro all’ingresso del piano della cripta e alla grande croce posta al lato verso Est.
CAPPELLA DELL’EUCARISTIA
Per pregare davanti alle reliquie di San Pio da Pietrelcina i pellegrini, varcata la soglia dell’ingresso nord della chiesa di San Pio, trovano a sinistra la Cappella dell’Eucaristia.
La custodia eucaristica è un monolite di pietra lavica dell’Etna, modellata dall’artista Floriano Bodini (deceduto nel 2005) e impreziosito con formelle d’argento. Invece della solita porticina è stato adottato un sistema a scorrimento, infatti, il monolite nasconde le due formelle che mentre si distanziano fuoriescono dai lati rendendo visibile la pisside o l’ostensorio.
Gli affreschi sulle pareti sono opera dell’équipe dell’Arte Spirituale del Centro “Aletti” guidata dalla suora agostiniana della Santissima Annunziata, suor Elisa Galardi.
Il pannello posteriore, in vetro soffiato, e la porta d’ingresso sono opera di Michele Canzoneri (un artista palermitano).
CHIESA INFERIORE O LA CRIPTA
La chiesa Inferiore o Cripta rappresenta una delle opere più significative e suggestive dell'intero. È posta al livello sottostante il piano della chiesa in corrispondenza, com’è tradizione dell'area presbiteriane. È possibile accedere direttamente alla cripta dal sagrato oppure da una rampa di ottanta metri.
Sia la rampa di ottanta metri e sia la cripta sono le più capienti del mondo e sono ricoperte interamente di mosaici. Si tratta di un vero capolavoro dell’arte contemporanea realizzata dal gesuita padre Marko Ivan Rupnik.
Sono grandi riquadri dedicati alla vita di san Francesco e di san Pio.
RIASSUMENDO LE OPERE D’ARTE SONO LE SEGUENTI:
L’Ambone, dello scultore Giuliano Vangi, è stato realizzato in pietra di Apricena; l’Altare è opera di Arnaldo Pomodoro con la collaborazione di Giovanna Canegallo per la decorazione dell’Abside; il Tabernacolo in pietra lavica dell’Etna e argento è di Floriano Bodini; il pannello posteriore, in vetro soffiato, della Cappella dell’Eucaristia e la porta d’ingresso sono opera di Michele Canzoneri (un artista palermitano); nella Cappella dell’Eucaristia inoltre si possono ammirare gli affreschi, opera dell’ équipe dell’Arte Spirituale del Centro “Aletti” guidata dalla suora agostiniana della Santissima Annunziata, suor Elisa Galardi; le porte in bronzo e il Fonte battesimale ad immersione e dell’ingresso liturgico sono di Mimmo Paladino; gli “Aquilotti” di marmo sopra il muro del Sagrato sono di Mario Rossello; la vetrata della chiesa raffigura alcune scene dell’Apocalisse tratte da una serie di arazzi del ciclo di Angers. I mosaici del padre gesuita Marko Ivan Rupnik.
Padre Rupnik così si esprime: “Il pellegrino quando arriva in un santuario vuole arrivare il più presto possibile alla tomba del santo che si vuole venerare per chiedere intercessioni o grazie, o per pregare e ringraziare. La fretta nasconde un sottile inganno spirituale. Arrivare fisicamente vicino al santo può suscitare emozioni momentanee ma non incide nella vita”
Alla domanda che tanti pellegrini si pongono a proposito del suo rivestimento di oro, il gesuita così risponde: “ Si tratta dell'oro degli ex-voto, circa dieci chili, che sono stati trasformati in sottilissime lamelle. Il colpo d'occhio è emozionante. Nella cripta c'è il Cristo della gloria e il Cristo della storia. Fra i due si estende il manto della santità di Dio. L'oro è il simbolo della santità di Dio che si estende sul mondo. Cosa vede san Pio nella gloria di Dio? Un santo non può che essere immerso in questa luce. La cripta è il tentativo di raffigurare il luogo di chi vive nella santità di Dio».
A un’altra domanda: “Padre Pio, vissuto sempre in povertà francescana, sarebbe stato felice di essere trasportato in questo luogo?” con facilità ha risposto: «Guardi, ho trovato una frase di Padre Pio del 1915 illuminante: "Confidate e sperate nei meriti di Gesù e così anche l'umile argilla diverrà oro finissimo da risplendere nella reggia del re dei cieli". È quasi il commento alla mia opera e all'opera dei miei collaboratori. L'amore per l'uomo non è competitivo con l'amore di Dio. Se a Dio si dà, si riceve. Per questo, in ogni secolo, magari fra un mare desolato di casupole, si sono erette cattedrali. La gente viveva in povertà o miseria ma voleva la casa di Dio splendida. Entrando in chiesa la gente voleva avere un’anticipazione di paradiso. È l'emozione che trasmette questa cripta».