Città di Vieste
VIESTE
Vieste è una cittadina caratteristica, la cui parte moderna si presenta con attrezzature balneari e alberghiere rispondenti alle diverse esigenze del turismo e della villeggiatura estiva.
Bisogna andarci non solo per tuffarsi nelle sue acque, ma per visitare le sue numerose grotte, le rupi, le scogliere e i suoi dintorni boscosi; infatti l’'aria è ossigenata da numerosi pini, querce, ulivi e altre piante che rendono rilassante e piacevole il soggiorno in questi luoghi.
È posta sull'estrema punta del Gargano ed è protesa nel mare Adriatico.
Il suo mare è pari a una leccornia e ai tantissimi turisti del nord dell’Europa e non solo ai turisti stranieri, ma a quelli italiani essa è pronta a offrirsi per accoglierli quasi dormiente sotto il possente Castello, fatto costruire da Federico II di Svevia.
Vicino la fortezza sorge la Basilica Cattedrale, di arte romanica, costruita tra i secoli X e XI e edificata nella parte più alta del centro medievale della città. Entrando si trova una pregevole statua lignea di Santa Maria di Merino del quindicesimo secolo, venerata da tutti i fedeli del luogo.
Un suggestivo scenario di rara bellezza si presenta ai visitatori che nel centro storico dalla sommità del Castello discende e si allunga sino a “Punta San Francesco” .
Continuando la visita nel centro storico, di antichissime origini, il quartiere medievale si snoda con stradine strette e sinuose talvolta congiunte da delicati archi, tra case bianche e pendenti scalinate, si entra nello spettacolare quartiere della “Ripa”.
La Cattedrale
Di stile prettamente romanico è la chiesa la più antica, è situata nella zona alta del borgo medievale più precisamente a pochi passi dal castello svevo. La data della sua costruzione è incerta, anche se è attribuita la costruzione a Federico II, intorno all'anno 1240, dopo un violento saccheggio da parte dei veneziani i quali distrussero anche la cattedrale. Egli la volle erigere in onore della "Assunzione della Beata Vergine".
Si trova in perfetta armonia con il campanile della chiesa ricostruito in stile barocco dopo un crollo nel 1772.
Sulle facciate esterne i capitelli mostrano particolari elementi ornativi (alcune decorazioni romaniche, riguardanti teste di animali e foglie di vario genere). L’abside è rivolta verso oriente e l'ingresso a occidente.
Con il passare degli anni sono state apportate delle modifiche. Le absidi che in principio erano semicircolari hanno lasciato posto al Coro e a due cappelle.
È costruita su tre navate sorrette da dodici colonne. Nella navata centrale, sul soffitto di stile barocco napoletano dipinto a tempera dove sono poste tre grandi tele che rappresentano l'Assunzione della Beatissima Vergine(a cui è intitolata la basilica), San Michele Arcangelo protettore del Gargano e San Giorgio patrono della città. Nelle due navate laterali sono disposti nove altari minori, sei sulla destra e tre sulla sinistra.
Il primo altare sulla destra è detto del popolo o della Santissima Annunziata, perché vi è la statua della protettrice Santa Maria di Merino, che secondo la tradizione è stata rinvenuta sulla spiaggia.
La statua è stata restaurata nel 2009 a Bari dalla Sovrintendenza ai Beni Artistici.
Dal 30 Aprile al 9 Maggio, giorno della sua festa, è esposta alla venerazione dei fedeli su di un trono allestito nell'altare maggiore. Il 9 maggio in solenne processione la statua della Madonna, dalla Cattedrale è portata al santuario di Santa Maria di Merino a 7 km a Nord di Vieste.
Nella navata di destra si trovano le seguenti cappelle:
La cappella della Vergine di Merino, ove si trova una statua lignea della Madonna risalente all’epoca tardo gotica;
La cappella di San Francesco di Paola.
La cappella di San Michele Arcangelo, dove si trova una scultura del Gesù morto di scuola michelangiolesca;
La cappella di Sant'Anna, dove sono esposti alcuni reperti archeologici trovati durante i lavori di restauro della cattedrale, tra cui un sarcofago longobardo dell’VIII secolo;
La cappella dell’Addolorata
La cappella del Santissimo Sacramento, che in origine era l’abside terminale della navata destra; qui è posta una tela del 1771 raffigurante Madonna con bambino e santi.
Nella navata di sinistra si trovano:
La cappella del battistero, con statua della Vergine immacolata del 1756;
La cappella di San Giorgio, con statue moderne degli arcangeli Michele e Raffaele e reliquie di Padre Pio da Pietrelcina;
La cappella del Rosario, situata dopo l’ingresso laterale, nei cui pressi è l’unica finestra monofora che si è conservata della primitiva cattedrale romanica, in cui è collocata una delle opere di maggior pregio del duomo: una pala del 1581 di Michele Manchelli raffigurante la Madonna del rosario con Santi, attorniata da 15 pannelli ove sono rappresentati i misteri del rosario;
La cappella della Santissima Trinità, che in origine era l’abside con cui terminava la navata sinistra.
Riassumendo nella cattedrale sono custodite le seguenti opere di considerevole importanza artistica:
- la statua lignea della Madonna di Santa Maria di Merino.
-la settecentesca tela di Luigi Velpi, raffigurante la Cacciata dei venditori dal Tempio,
- il seicentesco coro ligneo.
- la pala del rosario del genovese Michele Manchelli del 1581;
- la settecentesca tela della SS. Trinità del viestano Giuseppe Tomaiuolo
- la settecentesca tela della Madonna col bambino e santi di scuola veneta;
- il Cristo morto, altorilievo marmoreo di scuola michelangiolesca.
- alcuni reperti archeologici trovati durante i lavori di restauro della cattedrale, tra cui un sarcofago longobardo dell’VIII secolo;
Il celebre “Pizzomunno“ è un gigantesco monolito, alto circa venti.
Vieste fu funestata da continui attacchi, specie da parte dei turchi, nei secoli XV e XVI. Nel 1554, il celebre corsaro Dragut Rais, con un saccheggio terrificante, fece decapitare migliaia di viestani.
Quell’assalto è ancor oggi ricordato e quella roccia dove avvenne l’episodio, è detta "chianca amara".