Peschici
Peschici dall’alto di un promontorio (90 mt. s.l.m.), sporge sul mare dominando la spiaggia sottostante. Abbarbicata su uno sperone roccioso a picco sul mare, è un antico villaggio di pescatori su un’alta rupe sul mare.
Dalla cima della rupe si può ammirare a levante lo stupendo e vasto panorama Vieste, di San Nicola e Manacore, a ponente invece San Menaio e Rodi Garganico.
Peschici deve il suo nome agli Schiavoni, una popolazione slava della Serbia, mandata sul Gargano dall'imperatore Ottone I per scacciare i Saraceni.
L'origine slava di Peschici è dimostrata dal nome derivante da Pesclize: "Borgo arroccato sul mare. È l'inconfondibile il dialetto "cantato" dai suoi abitanti.
IL CENTRO STORICO
È una radiosa cittadina ed è ancor oggi quasi tutta contenuta negli antichi confini. Il suo centro storico è rimasto quasi intatto, la cinta muraria, le strette stradine quasi tutte a scale o a gradoni e le sue tipiche abitazioni nella roccia. Il centro storico tradizionale e pittoresco ogni anno è vistato da migliaia di turisti.
IL CASTELLO
Nel cuore di questa piccola ma caratteristica cittadina sorge il Castello (un torrione del XVII secolo chiuso tra le mura del Recinto Baronale), che limita la parte vecchia dell’abitato da quella nuova.
Nella seconda metà dell'anno mille fu costruito dai normanni. Federico II invece fece costruire la torre detta "Rocca Imperiale" e il Castello trovò nuovo splendore.
Esso sorge, infatti, adagiato sopra a una alta roccia a strapiombo sul mare. Nel periodo del vice regno della Spagna fu ulteriormente rinforzato, per difendersi dai pirati che spesso effettuavano delle incursioni in queste terre, edificando una recinzione protettiva chiamata ‘recinto Baronale’.
Le mura sono rinforzate da torrette semicircolari e sono subito a ridosso delle case, da cui spiccano le difese della Porta del Ponte e la Porta di Basso.
Ora il Castello, grazie alle operazioni di restauro eseguite in tempi recenti, è aperto al pubblico. Sono esposti al suo interno, oggetti ed attrezzi di epoche passate. Dell’antico Castello resta soltanto il piano inferiore, dove si pensa ci fossero i depositi di armi, di cibo e le prigioni.
Per contemplare gli scorci panoramici nel dedalo di viuzze del centro bisogna necessariamente andarci a piedi così si potrà ammirare il groviglio di casette basse dal caratteristico e geniale tetto a cupola di origine orientale.
Sono da visitare oltre al Castello:
ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CALENA O CHIESA DI SANTA MARIA DI CALENA
Situata ai piedi di Peschici fu costruita presumibilmente nella prima metà dell'XI secolo, infatti, un atto di donazione del vescovo di Siponto all`abbazia di Tremiti, dimostra che sicuramente nel 1023 l’edificio sacro era già esistente perché molto probabilmente fu eretta molto probabilmente nell`872.
Nel 1059 fu donata agli abati di Montecassino.
Dipendevano da Calena le chiese di un vastissimo territorio che si estendeva dal Gargano fino al Molise e all`intero Tavoliere.
Era, altresì, contesa dai potenti monasteri di Tremiti ma riuscì a restare indipendente fino al 1445, quando divenne di pertinenza dell’abbazia di Tremiti.
Nel corso della sua storia non perse mai la sua ricchezza e il suo prestigio. Anche dopo il 1445, Calena continuava a essere tappa obbligata per tutti i pellegrini che si recavano a Monte Sant’ Angelo. Rimase formalmente soggetta a Montecassino fino alla soppressione dell'Abbazia delle Tremiti nel 1783. Al suo interno si trova un'interessante statuetta lignea di Madonna con Bambino.
Rappresenta un gioiello di architettura nel Gargano.
Si racconta di un camminamento sotterraneo che sboccava allo scoglio dello Jalillo e garantiva la salvezza ai monaci attaccati dai predoni, in possibile arrivo sia da terra sia da mare.
Da una leggenda tramandata dagli avi, apprendiamo che all’interno dell’Abbazia di Calena(Santa Maria di Calena), sia nascosto un tesoro, con il corpo di una delle figlie del turco Barbarossa (XVI sec.).
Attualmente è incorporata con il convento nella masseria Martucci.
CHIESA DEL PURGATORIO
La chiesa è situata nel suo centro storico ed è detta anche Chiesa di Santa Maria del Suffragio. Fu utilizzata come ossario dai monaci benedettini dell'Abbazia di Calena.
Sul soffitto vi è un grande quadro, che rappresenta il Purgatorio, il Paradiso e l'Inferno, con la morte e il suo carro, inoltre ci sono due teschi: uno in pietra sull'architrave e un altro in legno sulla porta.
Il campanile a torre termina con una vela e ha due piccole campane, oltre all'unico orologio del centro storico. Al suo interno è conservato un organo unico risalente al '700.
CHIESA MADONNA DI LORETO
La chiesa della Madonna di Loreto, edificata tra il XVI e il XVII secolo.
Si trova a soli due chilometri da Peschici ed è stata edificata nel luogo dove la tradizione vuole che sia apparsa a un gruppo di marinai.
Il capitano del vascello, in segno di riconoscenza alla Madonna, fece costruire una piccola chiesetta a forma di piccola barca.
In questo luogo, ancora oggi, sono raccolti ex-voto di marinai e pescatori come ringraziamento alla Madonna a forma di barche, remi e velieri.
CHIESA DI SANT’ELIA
Il Palazzo della Torre (di origine quattrocentesca) e la chiesa dedicata al Santo Patrono, Sant’Elia (già esistente nel '500), a cui la comunità molto devota gli dedicò tale chiesa in seguito alla sua intercessione per aver liberato i terreni coltivati da una terribile invasione di cavallette.
Nella chiesa di Sant’Elia rivestono una certa importanza tre iscrizioni latine:
- la prima sopra il Crocifisso che si trova dietro l'altare maggiore;
- le altre due, invece, nella Cappella dei Libetta, che ospita anche quella del Principe Pinto del 1736, scolpita in occasione della donazione di un quadro.
IL BLOCCO CON L'IMPRONTA DEI DINOSAURI
Nel marzo del 2001, su un blocco del molo di Peschici, fu ritrovata la prova del passaggio dei dinosauri, sono state trovate impronte di quasi 45 centimetri. La soprintendenza dei beni archeologici della Puglia e il comune di Peschici, organizzarono la rimozione e la collocazione del blocco nella piazza del comune.
Il blocco con l'impronta non proviene da Peschici, ma è stato trasportato dalla zona estrattiva di Apricena, moltissimi anni fa. Tale constatazione deriva dal fatto che le rocce presenti a Peschici sono più recenti del Cretaceo (periodo in cui si sono estinti i dinosauri).
La scoperta dell'impronta si deve ai geologi dell'università di Ferrara, gli stessi che avevano scoperto le prime impronte garganiche nel territorio di San Marco in Lamis.
LA BAIA DI PESCHICI
La strada scende verso il mare con brevi tornanti, offre la visione delle sue coste alte e alternate a distese di spiagge dorate costellate di centri turistici e ville avvolte di boschi di pini profumati. Il tratto costiero che va verso Vieste è caratterizzato anche dalla presenza di parecchi trabucchi e alcune torrette di avvistamento, presenti su tutto il litorale pugliese, che gli Aragonesi fecero realizzare per difendere le coste dall'attacco dei Turchi.
LE TORRI
Le Torri sono piccole costruzioni edificate in punti strategici e affacciate direttamente sul mare, fungevano da sentinelle e testimoniano la necessità di difendere la città dalle incursioni dei pirati e da altri nemici. Queste piccole costruzioni furono edificate in punti strategici e sporte direttamente sul mare ed erano efficaci per l’organizzazione difensiva.
Tra queste le più importanti nel territorio di Peschici, ricordiamo: Calalunga e Monte Pucci.
TORRE DI MONTE PUCCI
Costruita nel XVI secolo si trova a confine tra l’agro di Vico del Gargano e quello di Peschici. La torre domina la sottostante piana di Calenella, quella di Padula con il porto e il promontorio su cui si erge in centro urbano di Peschici.
È ben visibile percorrendo la strada costiera che collega Peschici con S. Menaio e Rodi Garganico. Si leva a picco sul mare, in posizione dominante e panoramica. Come le altri torri ha base quadrangolare ed è a forma di tronco di piramide. Il varco di ingresso, come di consueto, è rivolto verso monte ed è soprelevato rispetto al piano di campagna. In origine era raggiungibile con scala retraibile, Nelle pareti laterali si aprono le feritoie. La torre, ha perso l’originario coronamento e come le altre della zona presenta dimensioni assai ridotte che ne attestano la sola funzione di avvistamento (non difensiva). La torre è completa nei due piani. Una delle caratteristiche della Torre di Monte Pucci, è di trovarsi su un tratto di costa affacciato direttamente verso nord, per cui è possibile in estate vedere sorgere e tramontare il sole sullo stesso mare.
Dalla Torre si possono scorgere le Tremiti e le isole della Dalmazia; a levante si gode un magnifico panorama sull’abitato di Peschici e a ovest si può ammirare in lontananza l’abitato di Rodi Garganico preceduto dal lungo arenile di San Menaio.
In prossimità della torre sono situati tre trabucchi da pesca.
TORRE SFINALE
Fu costruita nel XVI secolo ed è ormai solo un rudere.
È posta a chiudere la baia omonima a nord-ovest con la sua lunga piaggia.
Poco distante testimonianze archeologiche fanno comprendere l’attrattività esercitata da questo luogo sull’uomo sin dai tempi più remoti.
Anche questa torre aveva una tipica base quadrangolare e forma di tronco di piramide.
Sul promontorio roccioso si trovano i resti di un trabucco.
TORRE DI CALALUNGA.
La torre nel 1570 fu assalita e smantellata dai Turchi.
In seguito proprio per la sua funzione strategica la torre fu ricostruita. Si tratta di una tipica torre a base quadrangolare e forma di tronco di piramide. Purtroppo la torre ha perso la sua originaria copertura che è stata sostituita da una più recente.
Il promontorio di Calalunga su cui sorge, domina a ponente le punte di Manaccora e San Nicola che precedono Peschici. A levante si trovano invece il promontorio e la Torre Usmai.
TORRE USMAI
Torre Usmai è situata su un piccolo promontorio posto a oriente di Peschici tra il promontorio di Calalunga e la costa rocciosa di Sfinale.
La torre ha una tipica base quadrangolare e forma di tronco di piramide. La torre è accessibile grazie ad una strada che si imbocca dalla litoranea.
Un po’ distante dalla torre si trova l’omonimo trabucco che è famoso per una pesca eccezionale (quasi 10 tonnellate di cefali argentati catturati in una sola pescata).
TRABUCCHI
Caratterizzano la costa peschiciana i Trabucchi: ingegnose macchine da pesca tradizionale del Gargano settentrionale. Pali di legno conficcati nelle rocce e funi che trattengono una grande rete calata in acqua, detta trabocchetto, per pescare.
Il Trabucco costituiva la principale fonte di reddito per gli abitanti di Peschici.
La voce Trabucco, è un termine dialettale, che molto probabilmente deriva dal latino: "trabs-trabis", dal significato di "legno" o "trave".