Mattinata Centro e le sue spiagge
Mattinata
Mattinata si trova a circa diciotto chilometri da Monte Sant'Angelo, celebre per il santuario di San Michele Arcangelo che fin dal VI secolo meta di fedeli cristiani e a 38 chilometri dalla città di San Giovanni Rotondo.
Non ci sono molte tracce del suo passato poiché la costa pugliese fu attaccata dai pirati saraceni, e anche Mattinata fu saccheggiata e rasa al suolo come altre città costiere.
MONTE SARACENO
Molti depredatori si stabilirono sopra il Monte Matino, l’odierno Monte Saraceno che prese il nome dai pirati saraceni e conserva le prove più antiche del passato di Mattinata.
Conservati nel museo civico di Mattinata e in quello di Manfredonia, si possono osservare numerosi reperti che sono stati recuperati dalle 500 tombe della necropoli del Monte Saraceno. Le tombe, a forma di utero, rievocano il rito del ritorno alla vita prenatale ed erano coperte con lastre di pietra, le note “Stele Daune”, sormontate da teste, scudi e falli, secondo l'importanza del defunto.
In esse i morti erano posti rannicchiati con gli oggetti a loro più cari.
Ai piedi della collina di Coppa di Principe, in località Agnuli, nei pressi del porticciolo, ci sono i resti di una villa romana.
Sono degne di nota le mura che esaltano l'ordinata tecnica muraria dei piccoli mattoni romboidi posti a reticolo e i pavimenti a spina di pesce.
Circondata da boschi, ulivi secolari e mandorli, Mattinata è adagiata su due colline(Castelluccio e Coppa della Madonna). La sua costa, caratterizzata da una bianchissima roccia, in netto contrasto con le pinete e gli oliveti circostanti.
CENTRO STORICO
Nel Centro Storico cittadino, più noto come Junno (che è una riproduzione in piccolo del più celebre centro storico di Monte Sant'Angelo, conosciuto con lo stesso nome) si possono ammirare le case più antiche ‘i pagghiere’, o pagliai, che risalgono alla metà del secolo XVIII. Si tratta di tipiche case di contadini realizzate in pietre di calcare della zona, incastrate l’una sull’altra, dove dormivano sia gli uomini sia gli animali.
I PALAZZI DI PRESTIGIO
PALAZZO MANTUANO
Sempre nel centro si può ammirare il Palazzo Mantuano, costruito nel1840 e appartenente ad una delle famiglie più influenti di Mattinata e restaurato di recente, come memoria del passato, conserva la cornice del portone principale
oggi adibito a biblioteca comunale.
Palazzo BARRETTA
Palazzo Barretta o Palazzo Giordano, risalente agli inizi del Novecento è così chiamato dal nome del facoltoso proprietario terriero Giovanni Barretta che lo abitava.
Dal 4 agosto 1955 il palazzo è oggi sede del Comune.
IL CASINO DEI BARONI GAMBADORO
Sulla sinistra della strada provinciale che conduce alla Marina di Mattinata, al di sotto della contrada Asprito, è ancora ben in vista quello che un tempo fu il Casino, villa rurale con stemma araldico del nobile casato dei Baroni Gambadoro, grosso edificio costruito nel XVII secolo (è ancora visibile una iscrizione del 1727).
Nelle fasi conclusive della guerra ospitò per poche ore l’erede al Trono e Luogotenente Generale del Regno d'Italia (poi Re d'Italia nel solo mese di Maggio 1946). Il Principe Umberto era in visita alle truppe dislocate da quelle parti.
Oggi, pur ergendosi ancora elegante e con le coperture in parte integre, versa in cattivo stato di conservazione, anche se sono ancora visibili interessanti elementi architettonici.
Il capitello dell’Abbazia
L’'ABBAZIA BENEDETTINA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ
Sul vicino Monte Sacro (874 metri sul livello del mare) in prossimità della vetta si possono ammirare i resti dell’'Abbazia benedettina della Santissima Trinità.
Di essa si conservano ancora le mura di cinta, numerosi capitelli e archi.
L’Abbazia era composta di una chiesa abbaziale a tre navate e di un convento, in stile romanico. Al suo interno vi era una cappella dedicata a San Michele Arcangelo e un battistero a pianta quadrata.
Un tempo il Monte Sacro era conosciuto come Monte Dodoneo ed era dedicato al dio pagano Giove.
Si racconta che il vescovo di Siponto San Lorenzo Maiorano ebbe un'apparizione dell'Arcangelo Michele. In seguito il Vescovo si recò sul monte, frantumò l'idolo dedicato alla divinità pagana e dedicò il tempio alla Santissima Trinità.
L’Abbazia era composta di una chiesa abbaziale a tre navate e di un convento, in stile romanico. Al suo interno vi era una cappella dedicata a San Michele Arcangelo e un battistero a pianta quadrata.
Nel mese di maggio su questo monte si possono ammirare le orchidee selvatiche del Gargano.
CONVENTO PULSANESE DELLA SPERLONGA
Non lontano da Mattinata, in località Sperlonga, tra gli ulivi, allo sbocco di un’irta e spettacolare gola, è possibile ancora ammirare i ruderi dell’ex convento di Santo Stefano, edificato nel sec. XI sull’area di una necropoli paleocristiana del secolo IV – V.
LA COLLEZIONE SANSONE
La Collezione Sansone, esposta per gran parte nell'omonima Farmacia della cittadina di Mattinata.
La strana collezione è frutto dell'enorme passione e dell'amore smisurato di un uomo per la propria terra ed è una variegata raccolta di testimonianze storiche, tra quelle esistenti in Italia.
Fanno parte della collezione 4000 pezzi in cui si racchiude un arco di migliaia di anni di storia Garganica e tra reperti si possono ammirare quelli provenienti dalla necropoli di Monte Saraceno e stele daune, vasi dauni e appuli, utensili litici e persino statue più recenti appartenenti ai presepi del '700.
Inoltre non mancano la Statuaria di San Michele e gli oggetti di oreficeria tipica, creazioni laboriose e di alto cesello delle officine artigianali di Monte Sant'Angelo.
IL MUSEO CIVICO, STORICO ED ARCHEOLOGICO DI MATTINATA
Fondato nel 1982 ma aperto al pubblico solo nel 1990. Al suo interno si trovano oggetti provenienti da corredi tombali, spille, fibule, anelli, collane e circa venti teste scolpite risalenti a 2000 anni fa e rinvenute sul monte Saraceno.
È un museo a cielo aperto unico nel suo genere, dopo un accurato restauro, finalmente ha potuto far riscoprire alla popolazione e non solo, il patrimonio storico-culturale mattinatese.
Infatti, sono tornati e visibili nel territorio di provenienza, i corredi funerari rinvenuti durante le campagne di scavo effettuate negli anni ottanta nelle necropoli di Monte Saraceno.
Dopo un accurato restauro, con l'esposizione al pubblico viene così finalmente svelati gli aspetti salienti della vita quotidiana della civiltà dauna, illuminando le radici del passato e contribuendo a rafforzare l’identità culturale.
Fu grazie a una mostra intitolata "Monte Saraceno. Il costume dei Dauni." messa in atto dall'Amministrazione Comunale, che fu riscoperto il ricchissimo patrimonio storico-archeologico di Mattinata.
Mattinata pur trovandosi sulla costa garganica, non affaccia direttamente su di essa, ma si innalza al di sopra della valle boschiva che digrada lentamente verso il mare, e segnaliamo le seguenti spiagge.
MATTINATELLA
È la spiaggia "centrale" del paese, dove si trovano i principali servizi turistici: alcuni tratti di spiaggia sono liberi, altri invece appartengono a lidi privati.
La sua spiaggia è composta di un misto di sabbia e ghiaia. Il verde panorama collinare s’immerge nel blu turchese delle acque dell'Adriatico.
LA SPIAGGIA DI VIGNANOTICA
È situata lungo la Provinciale che collega Vieste a Mattinata, nei pressi del paesino omonimo indicato da un cartello sulla litoranea: svoltando verso il paese, si giunge al mare e l'auto può essere parcheggiata lungo la strada. Nota anche come Baia dei Gabbiani per la grande presenza di questi uccelli, una spiaggia di ciottoli, caratterizzata dalla presenza di molteplici grotte scavate dal mare nella costa alta, a circa 13 km da Mattinata.
La sua sabbia è frammista a ghiaia e ciottoli, come quasi tutte le spiagge di questo tratto costiero. per la maggior parte dei mesi estivi è completamente solitaria. Straordinario lo scenario delle falesie di calcare bianco che contornano il lido. Solo nel mese di agosto, la spiaggia viene "invasa" da ombrelloni, sdraio e ovviamente da bagnanti.
LA BAIA DEI MERGOLI
La Baia dei Mergoli (dalla presenza di una nutrita colonia di merli e passeri solitari) o Baia delle Zagare (dal nome del fiore degli aranceti della zona) si trova tra Mattinata e Vignanotica: è famosissima grazie ai due faraglioni, chiamati “Arco di Diomede” e “Le Forbici”, che emergono dal mare e fanno da corona a questa baia. Per questo spettacolo della natura è chiamata anche Baia dei Faraglioni.
La sua spiaggia è molto apprezzata grazie al mare cristallino, alle foreste di pini e ai ciottoli bianchi che, assieme alle falesie calcaree.
Da qualche anno la baia è accessibile solo tramite i battelli che partono regolarmente dal porto di Mattinata a causa di un crollo delle rocce.
Alla spiaggia Sud si accede per mezzo di una scalinata privata e previo rilascio di un pass giornaliero (da parte dell’Ufficio Relazioni Pubbliche del Comune di Mattinata); alla spiaggia Nord si accede con una certa difficoltà tramite un ripido canalone.
La baia confina con la Riserva Naturale Biogenetica di Monte Barone.
BAIA DEL LEONE
Piccola baia di difficile accesso da terra, prende il nome da uno scoglio staccatosi dall’alta falesia calcarea, che ricorda le sembianze di un leone con fluente criniera accovacciato sulle zampe posteriori. La spiaggia con fondo di bianca ghiaia, è protetta dai venti da Nord ed esposta a quelli meridionali; soleggiata nelle ore del mattino.
CALA DELL’AQUILA
Questa caletta presenta diversi anfratti scavati dalla natura. Uno degli anfratti ospita annualmente una coppia di aquile che vi nidifica. Ha un fondo di ghiaia mista che digrada rapidamente verso il fondale; è riparata dai venti settentrionali e assolata nelle ore mattutine.
CALA DEI MORTI
La baia si presenta con una spiaggetta di ghiaia che in pochi metri digrada verso inesplorati fondali ed è raggiungibili solo via mare.